MUSEO ETNOGRAFICO
Africa-mozambico

 


Bandiera della repubblica del Mozambico

 

Storia arte tradizioni
Religione cultura
Del popolo mozambicano

Presso convento cappuccini
s. fara – bari

 


Pirografie e maschere decorate - Settore D

I Frati Cappuccini di Puglia sono presenti in Mozambico fin dal 1951.


Settore C

Fin dal primo momento in cui hanno messo piede sul “sacro suolo” mozambicano, hanno sentito il fascino della sua gente, della sua storia, della sua società.


Flora e fauna zambeziana

Fin d’allora è cominciato “quel qualcosa” che si può definire “innamoramento” con il popolo mozambicano.


Armi e feticceria

Da questo meraviglioso popolo sono stati accolti, amati; nutriti di “nzima” e di affetto.


Arte Makonde

Li hanno presi per la mano e li hanno condotti nel sacrario della cultura e religione tradizionale; nelle intimità della loro cerimonie e dei loro riti; nei suoni e significati della loro lingua e nel senso della loro gestualità;


Arte makonde


alla conoscenza dei loro racconti mitici e fiabeschi, nella interpretazione dei loro proverbi e delle lezioni di vita; nella espressività della loro arte, dei loro manufatti e del loro artigianato; hanno offerto le loro “nyumba” per ripararli dalla pioggia ed un luogo sicuro per la notte…


Conchiglie

I missionari ne hanno apprezzato la cultura, le tradizioni, l’organizzazione sociale, la lingua, la religione tradizionale; i suoni, i colori, i sapori, il cibo; gli odori, i gesti, la musica, la danza, la festa, i lutti, la quotidianità, il dolore, la gioia, l’amore;


Arte e utensili - Settore B

le foreste, gli animali, gli alberi, i frutti; il cielo australe, le albe, i tramonti, il sole, la luna, le costellazioni del Sud, le stelle;


Panoramica settore A

il clima, il caldo, il fresco, l’umido, il secco, le piogge torrenziali, le siccità, i monsoni le “queimadas”; i fiumi, i laghi, le montagne, l’oceano Indiano, le maree alte, le maree basse; gli immensi spazi del territorio disabitato, l’infinità dell’orizzonte oceanico…


La “Nyumba” mozambicana – Settore E

Il “Museo Etnografico Mozambico-Africa” è il risultato di questo rapporto dialogante di stima e di fiducia reciproca, di apprezzamento e valorizzazione dei valori, di amicizia e di reciprocità.


Stoviglie

I regali si conservano.
Sono lì a raccontare un rapporto di conoscenza e dono scambievole, dialogo e di reciprocità tra culture; di ricerca e di scoperta della ricchezza di cui un popolo è portatore, di godimento del bello “altro”, di dimensioni e significati nuovi di vita e di esperienza.


Cesti e cappelli
 

Il Museo è ufficialmente aperto dal 1982, ma ufficiosamente già vivo da una diecina di anni.


Ceramica Makonde e Sena

I reperti delicatamente conservanti, sono stati attentante raccolti lungo il sessantennale “pellegrinaggio” spirituale, religioso, sociale e culturale di tanti missionari che hanno saputo guardare con stupore quanto la gente mozambicana produceva per suo beneficio.


Maschere della danza Mapiko dei Makonde

Essi hanno saputo scoprire il plusvalore umano, culturale,  artistico che oggetti e manufatti contenevano in se stessi e li hanno gelosamente conservati e riproposti a beneficio di altre culture e dell’umanità.


Tempo libero e monili

Li hanno ricevuti in dono, li hanno chiesti, li hanno comprati, li hanno fatto produrre;


Strumenti musicali e frecce

li hanno cercati nei luoghi e situazioni più impensati partecipando a funerali, danze di iniziazione, a feste di matrimonio, alla fine di un lutto,


Silos

alla nascita di un bimbo, nei sacrifici rituali, nelle case di morti e feriti durante le due guerre, quella dell’indipendenza e quella civile;


Arte Sena

nei riti di divinazione da parte di chi noi qualifichiamo col nome di “stregone”, nelle case dei “ganga” (curatori);


Arte Sena, maternità

tra gli utensili di una donna che prepara il cibo, di un uomo che zappa il suo campo, che distilla la “nipa” (acquavite), che costruisce la sua casa, che tesse la sua stuoia, il suo cappello, il suo cesto, che intaglia una “mwadya” (canoa), che costruisce un giocattolo per il suo bambino.


Maternità, particolare

I cantastorie con i loro strumenti, i gruppi di danza con le loro batterie di “ngoma” (tamburri), con le loro “variama” e “marimba” (xilofoni), gli “ganga” con i loro oggetti per la divinazione, sono stati coloro che hanno offerto le cose più pregiate e rappresentative di una cultura e di un popolo.


Crocifisso. Avorio. Arte Goese. Sec. 17°


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